Reserve
È la prima grande monografia su Giosetta Fioroni, fra i maggiori protagonisti della pop art italiana e nota esponente della Scuola di Piazza del Popolo in Roma.
Il volume, introdotto da un testo critico di Germano Celant, comprende un percorso storico-biografico dell’artista dall’infanzia ad oggi, con opere, documenti, testi letterari e dichiarazioni teorico–poetiche. Suddiviso in periodi, il percorso segue le orme di un lavoro – oltre 50 anni di carriera – che ha trovato il suo naturale sviluppo nei rapporti con poeti e scrittori, a partire dal Gruppo ’63 e da Goffredo Parise, compagno di vita dell’artista, fino ad includere Guido Ceronetti e Andrea Zanzotto. Conosciuta negli anni sessanta per i dipinti in smalto alluminio detti argenti, l’avventura linguistica di Fioroni si evolve in una varietà di forme e tecniche, nei cicli come i Teatrini, gli Spiriti Silvani, le serie fotografiche e la recente produzione in ceramica, ove ricorrono le relazioni dell’artista con la letteratura e le esperienze di vita, quali gli affetti e la memoria.
Giosetta Fioroni nasce a Roma nel 1932 in una famiglia di artisti: il padre Mario è scultore e la madre Francesca dipinge ed è valente marionettista. Espone tra le prime volte nel 1956 alla Biennale di Venezia. Faranno seguito nel tempo innumerevoli personali e collettive in Italia e all’estero. Realizza, negli anni 1960-70, un ciclo di tele con immagini d’argento che ottengono un’immediata attenzione. Nel 1968 Giosetta si allontana momentaneamente dalla pittura e realizza una performance, La Spia ottica, che inaugura il Teatro delle Mostre alla Galleria Tartaruga di Roma. Nel 1969 realizza anche il primo Teatrino, “giocattolo per adulti” in legno dipinto: attraverso una lente si può guardare all’interno un assemblaggio di oggetti miniaturati.
Nel corso degli anni ’70 Giosetta vive lunghi periodi in campagna, nel trevigiano, insieme allo scrittore Goffredo Parise. Il suo interesse si concentra sulle leggende degli spiriti di campagna, storie oniriche e visionarie, dalle quali nasce una serie di opere dedicate al mondo della Fiaba e alla riscoperta dell’infanzia. Negli anni ’80 ricordiamo il ciclo pittorico Il vero a cui appartengono alcune tele qui esposte. Di quello stesso periodo è la serie di pastelli e oli dedicati a Gian Domenico Tiepolo.
Oltre a proseguire nella pittura, alla quale Giosetta si dedica tuttora costantemente nel grande studio-laboratorio di Via San Francesco di Sales in Trastevere, l’artista approda nel 1993 alla ceramica, che inizia a lavorare presso la Bottega Gatti di Faenza e che l’impegnerà sempre di più nella creazione di importanti cicli scultorei. Sin dall’inizio del suo lavoro Giosetta ha avuto rapporti costanti con scrittori e poeti, tra cui Parise, Ceronetti, Arbasino, Zanzotto, Garboli e molti altri con i quali ha realizzato libri, edizioni di grafica e opere su carta.
Germano Celant è dal 1995 Direttore della Fondazione Prada, Milano, dal 2007 è Curatore della Fondazione Aldo Rossi, Milano, dal 2008 è Curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia, mentre dal 2009 è responsabile scientifico per Arte e Architettura della Triennale, Milano. Dal 1989 al 2008 è stato Senior Curator per l’arte contemporanea del Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Conosciuto internazionalmente per la sua teorizzazione dell’Arte povera, nel 1987 ha ricevuto il Frank Jewett Mather Award, massimo premio statunitense per la critica d’arte. Nel 1997 è stato curatore della XLVII Biennale di Venezia. Nel 2004 è stato Supervisore artistico per Genova 2004, Capitale Europea della Cultura, nel cui ambito ha curato la mostra Arti&Architettura, 1900-2000. Dal 1977 è contributing editor di “Artforum” e dal 1991 di “Interview”, New York; dall’ottobre 1999 collabora per il settimanale “L’Espresso”, Roma.