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Questo libro approfondisce le ragioni che produssero le infinite forme degli edifici di culto cristiano nella tarda antichità, vuole offrire una testimonianza organica delle corrispondenze e delle armonie che si realizzarono nella prima età della storia della Chiesa fra le forme dell’architettura e le pratiche della liturgia, decidendo un’inevitabile selezione esemplificativa di luoghi, tipi e modelli. Nel tentativo di giustificare le loro strutture principali nella varietà dei rispettivi cliché, esamina come la genialità delle soluzioni adottate dagli architetti cristiani, rispetto alla scarsità delle materie, delle conoscenze e degli strumenti disponibili, diede vita a luoghi specifici per il culto e come questi spazi furono da un lato generalmente coerenti con i dati essenziali della liturgia, dall’altro presentarono importanti distinzioni riguardo ai compositi riti-celebrazioni e ai differenti riti-Chiese.
Il libro si compone di quattro unità. Nella sezione iniziale si ricostruisce lo svolgimento parallelo della liturgia e dell’architettura cristiana nei secoli II-III. Partendo dalle oggettivazioni neotestamentarie, si esamina lo sviluppo storico nella testimonianza dei Padri della Chiesa e si analizzano le informazioni sui primi ambienti indispensabili per le celebrazioni, ricavati in abitazioni private più o meno adatte o adattate allo scopo.
Le parti centrali studiano il progressivo svolgimento dell’architettura cristiana occidentale e orientale in coerenza con la definizione delle grandi tradizioni liturgiche. Si seguono i sistemi costruttivi attraverso i quali gli architetti seppero proporre soluzioni originali, diverse da regione a regione, creando organismi di impianto tipologicamente standardizzato, tuttavia progettati di volta in volta per rispettare determinate necessità funzionali e liturgiche.
La sezione conclusiva indaga le varietà funzionali che gli edifici di culto evidenziarono nelle varie regioni cristiane, le differenti espressioni dello spazio liturgico interno, dalle navate al presbiterio, dai matronei all’abside, mostrando come l’altare diventi il punto focale del sacrificio eucaristico e precisando la posizione della cattedra vescovile e dell’ambone, la funzione dei cancelli e delle transenne e, infine, l’importanza della luce e dell’illuminazione.
Giovanni Liccardo dirige corsi di Storia della Chiesa e di Archeologia biblica e cristiana allo Studio Teologico Redemptor hominis di Benevento e allo Studio Filosofico Teologico Giovanni Paolo II di Salerno; insegna inoltre all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Capua (Caserta) e di Angri (Napoli). Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato vari studi, tra i quali Presenze cristiane nell’antica Capua (Museo Provinciale Campano, Capua 1999), Vita quotidiana a Napoli prima del medioevo (Tempolungo, Napoli 1999), con il quale ha meritato nel 2000 il Premio letterario “Città di Cimitile” come migliore opera sull’arte paleocristiana in Italia, e Introduzione allo studio dell’archeologia cristiana. Storia, metodo, tecnica (San Paolo, Cinisello Balsamo 2004). Con la Newton & Compton ha pubblicato Le catacombe di Napoli (Roma 1990), Guida insolita alla Napoli sotterranea (Roma 2000) e I grandi musei di Napoli (Roma 2002).
Il volume è disponibile presso il bookstore di via Torino 61 a Milano e da giugno 2005 in tutte le librerie italiane.