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a cura di Guido Folco e Philippe Daverio
Il superamento dello spazio-tempo nell’arte.
Un giorno, seduto sotto il Cervino, guardando davanti a me, perso nel vuoto ho una grande intuizione: mi accorgo che lo spazio non basta più. L’arte necessita di un’evoluzione, oltre lo spazio, oltre il tempo, oltre l’universo e oltre l’infinito.
Solo con la creazione della “porta dell’Aldilà” ho messo le basi per una nuova arte.
Creo una connessione perpetua tra lo spazio-tempo e l’Aldilà attraverso un taglio codificato e ragionato nell’arte.
Per la prima volta supero il limite dello spazio e dello Spazialismo.
Devo guardare lo spazio da fuori, da un’altra dimensione, quella spirituale dell’Aldilà.
La tela e il taglio, codificato e ragionato, diventano per me il supporto e l’azione per andare nella nuova dimensione spirituale permettendomi di superare e uscire dalla dimensione spaziale e temporale.
Supero in via definitiva il limite dello spazio-tempo nell’arte.
Apro attraverso la porta dell’Aldilà il varco tra la dimensione conosciuta spaziale-temporale e quella spirituale dell’Aldilà.
Ricerca, innovazione ed intuizione mi hanno permesso, per la prima volta nell’arte, di operare nelle tre dimensioni: SPAZIO-TEMPO-ALDILÀ
Gabriele Maquignaz