Aggiungi
“In Jacopo Benassi la voglia di fotografare nasce da un riflesso quasi pavloviano dettato da due stimoli, spesso sovrapposti: il primo è quello dell’amore e del desiderio per il soggetto ritratto, il secondo stimolo è quello del riconoscimento di sé nel soggetto che viene documentato con la macchina fotografica. Non poteva non rimanere affascinato da questo mondo di produzione artigianale e industriale, in cui le mani hanno una parte così importante, in cui la competenza professionale altamente specializzata rende le persone che vi lavorano orgogliose di quello che fanno, in cui macchine incredibili riescono a rendere preziosissimo qualcosa che non solo non ha più valore ma è diventato addirittura un peso per la società.” (Antonio Grulli)
Testi di Antonio Grulli, Maria Luisa Frisa
The Belt è un progetto fotografico di Jacopo Benassi dedicato a Prato, città d'arte e rinomato polo dell'industria tessile. Enormi quantità di abiti buttati via arrivano a Prato da tutto il mondo per essere riciclati e riutilizzati come materia prima per nuovi capi realizzati dai più prestigiosi marchi della moda. La natura ciclica dell'operazione, gli artigiani, la lana, i macchinari industriali, gli operai, i capolavori del museo, i cimeli e il senso del sacro nella vita quotidiana diventano oggetto di un desiderio e di un processo di auto-riconoscimento.
Qualche anno fa, Jacopo Benassi si trovava a Prato per realizzare una performance assieme ai Kinkaleri, ospiti negli spazi dell’Archivio Manteco, azienda faro a livello globale nella produzione di tessuti di lusso, innovativi e sostenibili, e di lane riciclate. In un momento storico in cui la discussione pubblica e politica è quasi interamente incentrata sulla questione delle materie prime, sulla possibilità di non sprecare risorse, esiste un mondo che in maniera ininterrotta da almeno un secolo riesce a riportare completamente in vita enormi quantità di materiali che per il resto dell’umanità sono visti come scarto. Questo è il distretto del tessile di Prato: una filiera di piccole e grandi aziende
che raccolgono tessuti dismessi da ogni parte del mondo e, attraverso procedimenti che mixano le più alte tecnologie e i saperi artigianali, riescono a farli tornare materiale di primissima qualità, richiesto dalle più importanti aziende del lusso.
Questo è il mondo che ha raccontato Benassi grazie alle sue fotografie, creando uno speciale rapporto di vicinanza con il reale, con la materialità delle cose, con il corpo della realtà e il corpo delle persone.