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Taormina, Taormina… Come un incantesimo, ma anche come un’indicazione: un modo di porre lo scenario. Dall’alto della collina, attraverso le rovine dell’antico teatro, s’intravede da lontano l’Etna che si staglia sulla linea dell’orizzonte, come un tramite tra cielo e mare.
Qui, in Sicilia, la bellezza è un elemento totale. È la quintessenza, la “quinta essenza” dopo l’acqua, l’aria, il fuoco e la terra.
Ed è qui che è nato Marcello Lo Giudice.
Pierre Restany, che aveva la capacità di catturare in poche parole lo spirito di un artista, ha detto di lui che era un “pittore tellurico” e che la sua arte era “fusione con l’energia cosmica”, definizioni che ancora oggi risuonano corrette e spiegano le opere piene di colore di Lo Giudice.
La monografia presenta i lavori più recenti dell’artista, ispirati a incontaminati paesaggi geologi: gli Eden, pitture monocromatiche in cui il metamorfismo della materia e l’energia della luce si fondono per creare remoti paesaggi geologici. Crateri, vulcani, ma anche luce, materia, luoghi incontaminati. Dipinti che ci rivelano come era il nostro pianeta quando l’uomo ancora non esisteva. Come era il Paradiso terrestre, incontaminato e luminoso. Si tratta di opere astratte, tele spesso monocrome formato extralarge dove l’abbondante materia crea blu profondi come il mare e rossi da cui sembra fuoriuscire calore. Forse l’artista sessantenne, originario di Taormina, ma che oggi vive fra Roma e Milano, si è lasciato ispirare dai colori della sua Sicilia (e ai suoi studi in Geologia) per realizzare i suoi quadri. “Studiando Geologia, paleontologia e geografia fisica – spiega – ho conosciuto meglio il nostro pianeta. Analizzando i minerali al microscopio, in particolare, ho scoperto le meravigliose cromie che ci sono dentro un millimetro di zolfo, di calcite o di magma. Al microscopio vedi i più bei capolavori dell’arte contemporanea.”
Pubblicato in occasione della mostra romana, la monografia comprende i contributi di Alexander Borovsky e David Rosenberg.
Roma, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo
11 maggio 2017 – 12 giugno 2017