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Il mondo videoludico è un cosmo o un caos? Quindici curatori hanno scelto trentatré artisti per iniziare a parlarne senza muri divisori
Neoludica contiene tanti punti di vista sul videogioco più uno: il tuo.
Il mondo videoludico è un cosmo o un caos? Quindici curatori hanno scelto trentatré artisti per iniziare a parlarne senza muri divisori, al massimo pareti capaci di provocare sinossi o differenze per indagare il rapporto arti visive-videogames.
Dalla 54. Esposizione Internazionale d’Arte–La Biennale di Venezia si inizia a parlare di “Neoludica”.
Visioni, illuminazioni, testi poetici, saggi critici tracciano le direzioni di una nuova materia. L’arte è in gioco. Vogliamo cambiare il passato.
L’ingresso dei videogiochi nella danza delle Muse ha arricchito ulteriormente la relazione tra arte e gioco: i videogiochi sono un’arte e hanno avuto, negli ultimi anni, un impatto determinante sulle altre forme artistiche: dal cinema alla letteratura, dalla musica alle arti visive. Si collocano al crocevia tra forme produttive e culturali molto differenti, ed è proprio l’anomalia di questo incontro/scontro che li rende terribilmente interessanti.
Neoludica esplora a fondo i rapporti tra arte e videogioco, sottolineando come i videogiochi (opere multimediali interattive) siano una forma d’arte non ancora compresa dal mondo culturale. La dimensione interattiva è un aspetto cui l’arte tende fin dalle installazioni ambientali degli anni Sessanta e sviluppata in seguito nell’ambito dell’arte digitale attraverso le installazioni video. Il videogioco si contamina con l’arte non solo a livello estetico, ma anche in quegli aspetti del linguaggio che si possono definire concettuali, come, appunto, l’interattività.
Venezia, Sala Dei Laneri - fino al 27 novembre 2011
Mestre, Centro Culturale Candiani - fino al 31 ottobre 2011