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Le tendenze della figurazione in ambito italiano ed europeo negli anni della reazione alla dittatura dell’astrazione attraverso il fenomeno della pop
testi di Enrico Crispolti e Roberto Mutti
“Verso la metà degli anni cinquanta, in una società che stava mutando velocemente da una parte e dall’altra dell’oceano, fecero la loro apparizione rivoluzioni sonore e visive destinate a esplodere nel decennio seguente: intrecciandosi, sovrapponendosi e proseguendo di pari passo come raramente nella storia era avvenuto.
Anche all’inizio del secolo alcuni movimenti d’avanguardia avevano avvicinato le ricerche di artisti visivi e di musicisti. Si trattò però di relazioni elitarie, dialoghi interni a un mondo squisitamente intellettuale e raffinato.
Al contrario, nel periodo che questo volume affronta, note e colori riuscirono a colpire, con la stessa forza e con gli stessi messaggi, un pubblico di massa che si vide riflesso in loro”.
Pubblicato in occasione dell’importante mostra milanese, Da Bacon ai Beatles indaga le tendenze della figurazione in ambito italiano ed europeo negli anni in cui si assisteva a una reazione alla cosiddetta dittatura dell’astrazione, con l’arte informale in testa, e all’affermarsi in America del fenomeno della pop art, sbarcato a Venezia per la Biennale del ’64.
In Italia e in Europa, tuttavia, l’interesse per l’immagine ha assunto, rispetto al verbo pop, una connotazione autonoma, specifica e peculiare, tesa verso una ricerca formale articolata e una riflessione sociale più profonda, che sostituisse alla logica massmediatica le ragioni dell’esistenza umana. Idealmente compreso tra un antefatto storico legato ai primi studi sulla figura compiuti da Giacometti e il 1968, data di rottura che inaugura un ciclo socio-culturale completamente nuovo, il volume analizza le ricerche degli autori che spartirono con i maestri storici, da Giacometti a Bacon, ma anche Dubuffet, Appel o César, un’analoga attenzione per la stratificazione ottica della realtà: quegli strati che si sommano e sovrappongono, in cui si accavallano visioni, luoghi, oggetti, corpi, in un’ottica quotidiana, ma con esiti antinaturalistici che talvolta arrivano a lambire i limiti dell’astrazione.
Mostra a
Milano, Museo della Permanente
16 novembre 2011 – 12 febbraio 2012