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Realizzato in occasione dei quarant’anni dalla morte dell’artista, pone in rilievo l’aspetto eclettico e multiforme della genialità creativa di Pino P
Realizzato in occasione dei quarant’anni dalla morte dell’artista, pone in rilievo l’aspetto eclettico e multiforme della genialità creativa di Pino Pascali a partire dalla sua produzione di disegni e progetti: tanto i bozzetti per le sculture e le installazioni, quanto quelli realizzati per la pubblicità e per le scenografie televisive.
L’11 settembre 1968 , il giorno in cui un incidente motociclistico pone fine alla sua vita e alla sua carriera, Pino Pascali ha solo trentatre anni. Quella fine inaspettata priva l’arte italiana di uno dei più vivaci talenti di una stagione in cui il talento dilaga: gli anni ’60. Anni di miracolo economico e benessere diffuso, ma anche di rinnovamento culturale autentico e inesausta tensione creativa. Pino Pascali e’ oggi uno degli artisti piu significativi del panorama italiano degli anni Sessanta, tanto da presentarsi in modo assolutamente originale rispetto alla stessa Arte Povera, tra i cui artisti è abitualmente annoverato. Nelle sue opere riunisce le radici della cultura mediterranea (i campi, il mare, la terra e gli animali) con la dimensione ludica dell'arte.
“C’è un senso di magia armonica nella produzione artistica di Pino Pascali, iscritta in un campo dato dall’oscillazione di punti di riferimento che tracciano volumi e mondi dell’immaginario senza mai uscire dagli spazi del reale e della percezione. Non è certo un’operazione semplice, ed è interessante leggere negli universi costruiti dall’artista la sospensione di ogni idea di confine, concetto che viene trasfigurato fino a perdere il tratto proprio della capacità di separazione per diventare un luogo dove tutti i punti di vista diventano possibili, dove l’incertezza della sensazione è accelerata dal dubbio alla velocità pubblicitaria e cinematografica che anticipa di almeno vent’anni il ritmo attuale degli spot. L’opera grafica di Pascali ha una fluidità naturale, quasi organica. Nel segno dei lavori si intravede la scultura e si annida la pittura. L’arte in questi casi è un evento istantaneo e, per questa sua velocità di concentrazione, violento; la seduzione della sua completezza sta in questa dimensione, libera e indipendente. Ma nel lavoro di Pascali c’è sempre la capacità di disegnare uno spazio poetico, di costruire nuove regole, nuovi mondi e nuove prospettive che lasciano spazio all’intuizione di un ignoto magnetico e distante al tempo stesso, ma sempre presente nella realtà della vita che abbraccia pubblicità, scenografia, grafica, scultura.” (dalla presentazione di Sergio Gaddi Assessore alla Cultura, Comune di Como)