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L’affascinante figura di Cleopatra VII, l’ultima regina d’Egitto (69-30 a.C.)
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“A quanto dicono la sua bellezza in sé non era del tutto incomparabile, né tale da colpire chi la guardava. Ma la sua conversazione aveva un fascino irresistibile, e da un lato il suo aspetto, insieme alla seduzione della parola, dall’altro il temperamento […] erano come un pungiglione penetrante. Dolce era il suono della sua voce quando parlava; e piegava facilmente la lingua, come uno strumento musicale dalle molte corde, all’idioma che usava. Pochissimi erano i barbari con i quali trattava mediante un interprete. Alla maggior parte rispondeva direttamente, ed erano Etiopi, Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siri, Medi e Parti. Dicono che conoscesse anche la lingua di molti altri popoli, mentre i re precedenti non si erano curati di apprendere l’egiziano ed alcuni avevano dimenticato pure il macedone” (Plutarco, Vita di Antonio, 27, 3-5)
Nonostante la disinformazione su di lei promossa da Augusto e dagli storici filo-augustei, causa di una damnatio memoriae dalla durata ormai bimillenaria, Cleopatra continua a esercitare una curiosità e un fascino irresistibili. Perché? Chi era veramente l’ultima regina d’Egitto?
Cleopatra VII Thea Filopatore Neotera, ultima regina d’Egitto suicidatasi nel 30 a.C. per evitare di cadere nelle mani del vincitore Ottaviano, segna in modo indelebile la sua epoca. Non particolarmente bella ma seducente, intelligente e risoluta, dotata di intelletto brillante, colta e raffinata, fonda la sua forza sulla sua personalità libera e indipendente. Abile politica che cercò di reinserire l’Egitto nello scacchiere delle potenze del tempo, compartecipe dei progetti di Cesare, poi di quelli di Antonio, la più celebre delle regine della storia antica ha un impatto culturale, oltre che politico, che difficilmente si può riscontrare nelle epoche a seguire.
Attraverso 180 opere provenienti dai più importanti musei del mondo, il volume racconta l’Egitto dei Tolomei, l’appassionante vita di Cleopatra, la centralità della sua figura nelle vicende politiche dell’epoca e il rapporto tra Roma e l’Egitto. Tra i capolavori presentati spiccano la cosiddetta Cleopatra “Nahman”, uno straordinario ritratto di Ottavia (sorella di Augusto e moglie di Marco Antonio) rilavorato come Cleopatra, un ritratto della regina d’Egitto giovanissima (realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C.), l’Alessandro Magno “Guimet” del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo che ritrae Alessandro Helios, figlio di Cleopatra e Marco Antonio, e lo spettacolare mosaico del Nilo proveniente dal Museo di Priverno.
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