Un’approfondita panoramica dell’evoluzione di uno degli studi di architettura più particolari e aperti alla sperimentazione di oggi.
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Un’approfondita panoramica dell’evoluzione di uno degli studi di architettura più particolari e aperti alla sperimentazione di oggi. Il “muscolo ciliare”, che riproduce l’effetto di una lente e consente all’occhio di mettere a fuoco o offuscare la visione, è diventato l’emblema del punto di vista critico da cui partono Diller + Scofidio (+ Renfro) nella loro ricerca e sperimentazione in ambiti quanto mai eterogenei. Il lavoro di questo studio newyorchese deve la propria notorietà a un genere che è una sfida per il ruolo odierno sia dell’architetto che dell’architettura. I suoi progetti interdisciplinari spaziano da oggetti, installazioni e performance ai media e all’architettura. In anni recenti – con l’arrivo di un terzo socio – lo studio si è ampliato per estendere il proprio raggio d’azione ai progetti su scala urbana. Fra le opere realizzate, riconosciute a livello internazionale, si annoverano il Blur Building per l’Expo svizzera del 2002, il ristorante “the Brasserie” a New York, l’ICA di Boston, il Lincoln Center e la High-Line, entrambi a New York. Diller + Scofidio (+ Renfro). Architetture in dissolvenza ne copre l’evoluzione documentando una ventina di opere, dalle prime alle più recenti. Il volume, introdotto da una prefazione di Reinhold Martin, contiene saggi che analizzano il contesto, le influenze e le strategie dello studio, alcune interviste con gli architetti, un dossier cronologico dei loro incarichi, un itinerario, uno schema che illustra l’evoluzione e la crescita dello studio dal 1979 a oggi e un DVD dei progetti multimediali e interdisciplinari di Diller + Scofidio (+ Renfro).
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