Con un ricco apparato iconografico e approfonditi contributi scientifici, il volume ripercorre cinque secoli di presenza etrusca nel territorio definito dai corsi del Po, del Secchia e dell’Enza e dal crinale appenninico, corrispondente all’attuale provincia di Reggio Emilia, seguendo come filo conduttore quello degli incontri fra i popoli.
Continua a leggere
Centocinquant’anni di scavi, ricerche e studi sulla presenza di popolazioni preromane nel territorio reggiano hanno infatti restituito il quadro di una realtà composita sul piano etnico e culturale, nella quale gli Etruschi detenevano le leve del potere politico ed economico ed erano depositari della cultura scritta, in un rapporto di volta in volta conflittuale o di convivenza con altri popoli, Liguri e Celti in primo luogo, ma forse anche Umbri. Promosso dalla Fondazione Manodori di Reggio Emilia e introdotto dalla presentazione della complessa realtà etnica e culturale dell’Italia settentrionale nel primo millennio a.C., il volume propone un itinerario storico che indaga il Reggiano dalla fase pionieristica delle prime frequentazioni (VIII sec. a.C.), all’età dei prìncipi (VII - metà del VI secolo a.C.) testimoniata dalle due colonnette istoriate e iscritte di Rubiera, al fiorire di villaggi con i relativi sepolcreti, caratterizzati da vivaci produzioni artigianali (VI sec. a.C.), al momento di massimo sviluppo, nel quale emerge l’abitato di tipo urbano di Servirola con il suo santuario e i suoi dei (V sec. a.C.), per concludere con l’età nel naufragio dell’Etruria padana, nella quale profughi etruschi convivono con i Galli invasori e i Liguri, signori delle montagne (IV sec. a.C.). Un’attenzione particolare viene dedicata agli aspetti religiosi e alle testimonianze di cultura scritta, che fanno del Reggiano uno dei territori più “letterati” dell’Emilia etrusca. Roberto Macellari è responsabile delle collezioni archeologiche dei Musei Civici di Reggio Emilia. È stato docente incaricato di Etruscologia e Archeologia Italica nelle Università degli Studi di Genova e di Parma. È socio corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e membro della Sezione “Etruria padana e Italia settentrionale” del medesimo Istituto.
This website uses cookies to improve functionality and performance. Find out more about our cookie policy for details. Otherwise we'll assume you are ok to continue.OkCookies Policy