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Una guida aggiornata al capolavoro milanese di Leonardo.
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A dieci anni dal compimento del restauro pluriventennale al celebre dipinto murale di Leonardo, questa guida ci invita alla lettura del Cenacolo, esempio insuperato della genialità di Leonardo nella raffigurazione delle passioni, dei moti dell’animo, dei caratteri umani nonché prototipo per generazioni di artisti dal Cinquecento al Novecento. L’opera venne eseguita da Leonardo tra il 1494 e il 1497 per volere di Ludovico il Moro nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Al posto della tradizionale tecnica dell’affresco, Leonardo sperimentò un metodo innovativo che gli consentiva di intervenire sull’intonaco asciutto e, quindi, di poter tornare a più riprese sull’opera curandone ogni minimo particolare. Purtroppo questo causò un repentino deterioramento del Cenacolo che nel corso dei secoli è stato oggetto di molti interventi di restauro conservativo nel disperato tentativo di salvarlo.
“Il restauro del Cenacolo di Leonardo, compiuto tra il 1977 e il 1999, ha senza dubbio segnato una svolta nelle metodologie di restauro delle pitture murali e, forse, nella storia del restauro in generale. A dieci anni esatti dal suo compimento, il complesso lavoro di recupero della pittura, portato avanti tra mille difficoltà e ogni genere di problemi, da quello relativo al timore di avvicinarsi a un testo pittorico tanto famoso, a quello di conservare e ‘restituire’ un’opera che la storia ci aveva consegnato alterata e manomessa – al punto da non riconoscervi se non un’‘ombra’ del perduto capolavoro di Leonardo – a quello, non ultimo, del suo rapporto con l’immagine che si era sedimentata da almeno un secolo nella coscienza e nel bagaglio visivo del pubblico, chiede oggi, nel 2009, di essere verificato nella sua tenuta e nei suoi risultati. L’apprezzamento della critica italiana e internazionale e il continuo ininterrotto afflusso del pubblico, che, da ogni parte del mondo, giunge ogni giorno a Milano per prendere visione di quella che rimane forse la pittura murale universalmente più celebre della storia dell’arte, corroborano nella convinzione che le Soprintendenze milanesi, insieme con l’Istituto Centrale per il Restauro e le diverse Istituzioni scientifiche internazionali che hanno fornito nel tempo la loro collaborazione e il loro supporto, abbiano preso, a far tempo dal 1977, decisioni corrette dal punto di vista conservativo ed estetico…”
(dalla Premessa di Pietro C. Marani).
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