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I grandi interpreti della musica e della spiritualità nell’arte del XX secolo, da Kandinsky a John Cage.
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Il volume celebra le particolari accezioni de concetti di spirituale declinate da Kandinsky, nelle opere come negli scritti, ponendo l’attenzione sui rapporti tra arte e musica nella poetica dei grandi interpreti della spiritualità nel XX secolo. Dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri si può individuare un vero e proprio filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea. Non vi è artista che non si sia confrontato, almeno in qualche momento della propria carriera, con l’immaterialità dell’arte-sorella, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile e dalle finalità riproduttive. Il primo acquerello di Kandinsky che sancisce la nascita dell’arte astratta (1910) apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia, da raggiungere proprio attraverso analogie e corrispondenze con la musica. Questo nuovo progetto, a cura di Martina Mazzotta, propone una selezione di opere di Kandinsky – dipinti, opere su carta, documenti, bozzetti, fotografie – correlandone la presenza a quella delle opere di musicisti, drammaturghi, architetti, filosofi. Il percorso si sviluppa attraverso aree tematiche e affondi su grandi interpreti della musica e della spiritualità nell’arte: Max Klinger, Constantin Ciurlionis, Paul Klee, Arnold Schoenberg, Alexander Scriabin, Marcel Duchamp, Oskar Fischinger, Bruno Munari, Piet Mondrian, Fausto Melotti e altri, per finire con un omaggio a John Cage.
Martina Mazzotta, studiosa di filosofia e di storia dell’arte, curatore a Londra, per molti anni ha affiancato il padre Gabriele nella omonima casa editrice e nei progetti della Fondazione Antonio Mazzotta (ora Living Archive).
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
11 novembre 2017 - 25 febbraio 2018
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