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Ovvero come restare vivi nel mondo dell’arte, recita il sottotitolo di questo provocatorio Manuale apparentemente destinato ai giovani artisti, ma in realtà indirizzato a chiunque voglia comprendere quanto sia cambiato il mondo dell’arte nell’era della globalizzazione. Per “restare vivi”, cioè attivi, propositivi, “veri”, e sfuggire per quanto possibile alle logiche di un mercato sempre più dominante e senza avversari, non resta che iniziare una “guerriglia artistica” che dimostri che non tutti sono obbedienti e proni a queste regole. Chi deve iniziarla? Il soggetto più debole del sistema: l’artista.
L’artista, soprattutto il giovane artista, come tutti coloro che sono alla base del ciclo produttivo, si trova nella posizione più svantaggiosa, pur essendo magnificato nella sua figura dal sistema mediatico: pochissimi artisti sono trattati come star, mentre la stragrande maggioranza è sempre più in balia di regole di mercato che esulano da ogni considerazione di valore. L’unico modo di affermare la propria presenza, la propria importanza e unicità è ribellarsi. Per fare questo, è necessario conoscere il proprio avversario e, come in ogni guerriglia che si rispetti, colpire laddove la struttura del sistema è più vulnerabile. Non è detto che il sistema crolli, ma la contrapposizione serve almeno a vivificare ciò che si vorrebbe abbattere.
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In questo agile volume, comodamente suddiviso in brevi capitoli e paragrafi, vengono svelate le “regole d’ingaggio” dell’artista nel mondo dell’arte, con le quali si rivela anche la struttura attuale dell’intero sistema: un manifesto per l’arte del XXI secolo.
Marco Meneguzzo è storico dell’arte contemporanea e curatore. Ha insegnato a lungo Storia dell’arte contemporanea e Museologia e gestione dei sistemi espositivi all’Accademia di Brera di Milano. Dopo essersi specializzato nell’arte italiana del secondo dopoguerra e nei movimenti artistici delle neoavanguardie degli anni sessanta e settanta, dall’inizio del nuovo millennio ha viaggiato per la sua attività di curatore in molti Paesi emergenti in campo culturale, soprattutto India, Cina, Russia e Brasile, avendo modo di valutare come le regole del sistema dell’arte tradizionale siano state assimilate, stravolte e riproposte in maniera originale anche nei luoghi che le avevano viste nascere.
Queste considerazioni – assieme alla conoscenza diretta del cambiamento del concetto di arte contemporanea presso il grande pubblico – si sono condensate in alcune pubblicazioni, quali Breve storia della globalizzazione in arte (e delle sue conseguenze), 2012, e Il capitale ignorante. Ovvero come l’ignoranza sta cambiando l’arte, 2019. Oggi il Manuale di guerriglia artistica sintetizza e chiude idealmente questo campo d’indagine.
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