Una monografia dedicata a una delle principali figure del panorama artistico contemporaneo iraniano
Continua a leggere
Shahriar Ahmadi è uno degli esponenti più importanti della nuova arte iraniana. Poco più che quarantenne, ha saputo elaborare una pittura che anche visivamente è l’incrocio tra Oriente e Occidente, nel più puro spirito della tradizione persiana. La filosofia Sufi di Rumi insieme alla filosofia esistenzialista occidentale si incontrano sulle grandi tele che Ahmadi dipinge dalla metà degli anni Novanta: grandi cicli pittorici, di un espressionismo figurativo sanno mescolare l’immaginario persiano con i simboli e i significati di un mondo globalizzato. Shahriar Ahmadi è nato nel 1978 nel Kurdistan iraniano. Trasferitosi a Tehran, ha studiato la pittura moderna occidentale e le correnti filosofiche legate al sufismo. La sua prima mostra personale risale al 2000 presso la Barg Gallery a Tehran. La sua affermazione come artista a livello internazionale è stata sugellata dalla partecipazione alle mostre svoltesi alla AB Gallery di Lucerna nel 2014, alla Etemad Gallery di Dubai ed è culminata con la presenza al padiglione iraniano alla 56a edizione della Biennale di Venezia nel 2015.
Marco Meneguzzo è professore di Storia dell’Arte Contemporanea e di Museologia e gestione dei sistemi espositivi presso l’Accademia di Brera di Milano. È critico e curatore indipendente, e collaboratore di “Artforum”. A partire dal nuovo Millennio si è interessato ai problemi della globalizzazione in arte: nel 2012 è uscito un suo volume Breve storia della globalizzazione in arte edito da Johan e Levi, nel 2015 è stato commissario per il Padiglione iraniano alla 56a Biennale Internazionale di Venezia.
This website uses cookies to improve functionality and performance. Find out more about our cookie policy for details. Otherwise we'll assume you are ok to continue.OkCookies Policy