“Lautrec amava molto fare baldoria. Gran bevitore, passava le notti fuori, sicché, visto che a me non piaceva far tardi, quasi sempre mi intrattenevo con lui a chiacchierare nelle prime ore della serata. A ogni incontro non perdeva l’occasione di invitarmi al laboratorio di stampa di Ancourt, che lui frequentava quotidianamente per lavorare alle litografie. Dopo l’assenzio, l’odore che più gli piaceva era quello della stampa.” József Rippl-Rónai, pittore ungherese contemporaneo di Toulouse-Lautrec
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Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire. Realizzata a corredo dell’esposizione romana, la monografia ripercorre l’attività del pittore bohémien dal 1891 al 1900 attraverso circa centosettanta litografie provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, affiancate da rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento che evocano la Parigi della Belle Époque. Il volume presenta i saggi di Zsuzsa Gonda (Il compiersi di un destino; “Dopo l’assenzio, l’odore che più gli piaceva era quello della stampa”. Toulouse-Lautrec litografo e Un aristocratico a Parigi) e di Kata Bodor (Le opere di Henri de Toulouse-Lautrec nella collezione del Museo di Belle Arti di Budapest); seguono la guida alla tecnica del maestro, il regesto delle opere in mostra, la biografia dell’artista e la bibliografia selezionata.
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