descrizione
Paola Angelini, Sabrina Casadei, Rudy Cremonini, Diego Gualandris, Giuseppe Mulas
a cura di Luca Beatrice
Cinque artisti contemporanei. Cinque originali interpreti della pittura dei nuovi anni Venti
Realizzato da Intesa Sanpaolo in partnership con MiArt, la prestigiosa fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano, una delle principali in Italia e in Europa, il volume accompagna l’esposizione collettiva dedicata a cinque artisti italiani – Paola Angelini, Sabrina Casadei, Rudy Cremonini, Diego Gualandris e Giuseppe Mulas – nati fra il 1981 e il 1995, e presenta un nucleo di lavori realizzati fra il 2017 e il 2022 che documentano espressioni della pittura tra le migliori e pi interessanti degli ultimi anni.
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Tra pennelli e immagini virtuali documenta e racconto l’arte attuale, i nuovi anni Venti. Come scrive Luca Beatrice “Gli artisti italiani scelti per questo breve spaccato generazionale – o infra-generazionale, i quarant’anni di Rudy Cremonini nato nel 1981, Paola Angelini nel 1983, Sabrina Casadei nel 1985, Diego Gualandris è del 1993 e il più giovane Giuseppe Mulas del 1995 – hanno cominciato a lavorare nel nuovo millennio e infatti non c’è in loro traccia di novecento se non in termini di memoria... E' pittura molto contemporanea quando si distacca dalla mimesi con la fotografia, per qualcuno un rifiuto categorico, sia quando rilegge l’universo in chiave fantasy portandolo oltre l’esplosione parossistica in Diego Gualandris. pittura contemporanea quando recupera il passato, mai in chiave di citazionismo postmodernista, come nei quadri di Paola Angelini... L’autobiografismo o l’autofiction, il termine rimanda ancora una volta alla letteratura,si addensa nei dipinti blu di Giuseppe Mulas che raccontano e si trasfigurano in emozioni di vita vissuta.”
E ancora “pittura di particolari, incontri, libri letti, stati d’animo. E di sfide, come quella di Rudy Cremonini che dipinge vasi di fiori? Cosa pu esserci ancora di contemporaneo nel dipingere un vaso di fiori dopo Morandi? Cremonini dipinge ‘pittura figurativa’ in assenza di soggetto, un romanzo per immagini quasi privo di personaggi. Né, al contrario, si deve limitare lo sguardo alla pura astrazione di fronte ai lavori di Sabrina Casadei: ciò che osserva e riporta è frutto di un ragionamento sulla natura e sull’ambiente, tra i pochi argomenti che incalzano nella cultura di oggi, segnando, questo sì, un profondo distacco generazionale tra il prima e il dopo.”
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