
23 Mag BRONZO E ORO. Roma, Papa Innocenzo III: racconto immersivo di un capolavoro
«La lunetta costituisce una preziosa testimonianza della decorazione perduta della San Pietro medievale.
Nel corso dei lavori di riedificazione della basilica in età rinascimentale venne integralmente cancellato l’immenso patrimonio di opere d’arte che per più di un millennio erano state commissionate da papi, cardinali, re, principi, per rendere sempre più sontuoso il luogo dedicato al santo.
Ne rimane parziale memoria nelle fonti grafiche e scritte e, nello svolgersi dei lavori, pochi frammenti di quelle opere si salvarono, a volte essendo trasferite nelle Grotte Vaticane, a volte acquisite da prelati che le trasferirono, per conservarle, nelle chiese di famiglia, anche fuori Roma»
Alessandro Tomei
BRONZO E ORO. Roma, Papa Innocenzo III:
racconto immersivo di un capolavoro
BRONZO E ORO
ROMA, PAPA INNOCENZO III:
RACCONTO IMMERSIVO DI UN CAPOLAVORO
ROMA, VITTORIANO, SALA ZANARDELLI
01 GIUGNO – 01 OTTOBRE 2023
Da giovedì 1 giugno al VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, diretto da Edith Gabrielli, aprorà al pubblico “BRONZO E ORO. Roma, Papa Innocenzo III: racconto immersivo di un capolavoro”: la mostra presenterà al pubblico la Lunetta della Nicchia dei Palli, uno straordinario manufatto di oreficeria medievale in bronzo dorato e, insieme, anche la più importante opera d’arte superstite connessa alla figura di papa Innocenzo III (1198-1216). La lunetta – oggi conservata a Palazzo Venezia – venne realizzata da maestranze di Limoges ed era probabilmente destinata alla basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano.
La lunetta è il fulcro intorno a cui “BRONZO E ORO” intende ricostruire e narrare, la figura di Innocenzo III, un papa capace di condizione l’intero Medioevo, come dimostra fra l’altro il rapporto con San Francesco, e anche far meglio comprendere l’assetto dell’antica basilica di San Pietro, nell’occasione restituita attraverso la realtà immersiva.
La mostra è a cura di Alessandro Tomei, già professore ordinario di Storia dell’arte medievale all’Università di Chieti ed eminente studioso della pittura centro italiana del Duecento e Trecento, della miniatura e delle arti suntuarie. Il coordinamento della mostra e il catalogo sono a cura di Skira.



La Lunetta della Nicchia dei Palli è un’opera in bronzo dorato, con incisioni e inserti a smalto, lavorata su entrambi i lati. Sul recto la lamina mostra a rilievo dodici profeti e i dodici apostoli e, al centro, il Cristo come Agnus Dei e altri simboli tratti dal Libro dell’Apocalisse. Sul verso si trovano invece, eseguite a incisione, figure di vescovi entro arcate su colonne e la raffigurazione di un pontefice e dello Spirito Santo sotto forma di colomba.
Secondo alcuni studiosi, la lunetta in origine coronava la cosiddetta Nicchia dei Palli, situata nella confessio dell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano, al di sotto dell’altare maggiore. La nicchia serviva per collocarvi i palli, ovvero le stole bianche trapunte da croci nere che i pontefici ancor oggi consegnano ai vescovi, nel corso di una solenne cerimonia di vestizione.