Un pianoforte a coda nel cortile della Sorbona. Le barricate nel Quartiere latino. Dieci milioni di lavoratori in sciopero e gli studenti al loro fianco in un grande movimento che paralizza Parigi e catalizza l’attenzione del mondo intero. Sui muri della capitale slogan e affiche che incitano alla rivolta e all’amore. È l’immaginazione al potere. Più di trecento manifesti, ognuno dei quali creato, stampato e affisso per le strade nel giro di qualche ora, in risposta alle provocazioni dell’establishment. Un confronto serrato tra gli studenti dell’Atelier Populaire e il potere, che porta l’arte del cartellone a un livello di dialettica con l’attualità senza precedenti.
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Bruno Stucchi, designer e editore di musica d’avanguardia ci conduce alla (ri)scoperta di una delle espressioni più vitali e ancora attuali della grafica di protesta. Se quella febbrile produzione di pochi mesi è ancora viva allo sguardo è infatti per il senso di urgenza che esprimeva, perché quelle istanze e quei bisogni sono ancora qui. Bruno Stucchi è una figura di rilievo nel panorama della grafica italiana. In molti anni come designer e direttore creativo ha lavorato tra Milano, Sydney, Londra e New York. È titolare di Dinamomilano, studio/atelier specializzato nel design e nella comunicazione per la cultura e le arti, con il quale firma progetti per case editrici, canali televisivi, teatri d’opera, grandi mostre e eventi d’arte contemporanea. All’attività di designer affianca quella di editore di musica sperimentale. È socio fondatore e titolare di Die Schachtel, casa editrice/discografica di culto, nota e distribuita a livello internazionale, dedicata all’avanguardia musicale Italiana e alla promozione di artisti/musicisti della scena sperimentale contemporanea.
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