Un incredibile noir di Camilleri. Un’avvincente indagine politica sulla misteriosa morte di un grande critico.
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Edoardo Persico fu uno dei massimi critici dell’architettura razionalista. Nato a Napoli nel 1900, si trasferì giovanissimo a Torino dove ebbe alterne vicende: operaio alla FIAT, direttore editoriale di una piccola casa editrice, nume tutelare del Gruppo dei Sei. La notte gli capitava di dormire sulle panchine dei parchi. Arrivato a Milano, divenne condirettore dell’emblematica rivista di architettura “Casabella” e pur avendo scritto pochi articoli fu un vero e proprio faro nella vita artistica e intellettuale italiana. L’11 gennaio 1936, in pieno fascismo, fu trovato morto nel bagno della sua abitazione. Era stato stroncato da un infarto o era stato ucciso, come sussurravano alcuni dei suoi amici? E in questo caso, era un assassinio politico o un delitto passionale? Andrea Camilleri conduce un’indagine in prima persona e con il suo intuito di grande narratore arriva a una soluzione che non si potrà più ignorare. Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925) ha pubblicato con Sellerio la serie del commissario Montalbano e diversi successi tra cui Il birraio di Preston, Il re di Girgenti, La scomparsa di Patò, Il nipote del Negus. Con Mondadori diversi romanzi tra cui Il tailleur grigio, Un sabato con gli amici, L’Intermittenza. Per Skira ha pubblicato La Vucciria, con un saggio di Fabio Carapezza Guttuso (2008) e, in questa collana, Il cielo rubato. Dossier Renoir (2009) e La moneta di Akragas (2010).
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