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Il volume di Michele Costanzo attraversa tutta l’opera progettata e scritta del celebre studio di architettura di Rotterdam
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L’opera di MVRDV può considerarsi l’emblema di quel significativo giro di boa realizzato dall’architettura olandese nell’ultimo decennio dello scorso secolo, che ha dato l’avvio a una radicale trasformazione del paese.
Nati nel 1990, allievi di Rem Koolhaas e interpreti tra i più brillanti e provocatori dell’ultima stagione modernista olandese, MVRDV attraverso le opere realizzate, i grandi concorsi internazionali e i libri segnano un modo diverso e sperimentale di guardare e progettare nella città contemporanea. Saliti alla ribalta con l’edificio VPRO di Hilversum e le residenze speciali WoZoCo’s ad Amsterdam alla fine degli anni novanta, saldati contemporaneamente con la produzione teorica costruita in Farmax e Metacity/Datatown, consacrati definitivamente dalla critica internazionale con il Padiglione Olandese per l’Expo di Hannover, MVRDV rappresentano una delle realtà progettuali e concettuali più vitali sulla scena contemporanea, per la capacità di produrre teoria e progetto, e insieme di porre attivamente la necessità di rinnovare le parole chiave e i linguaggi con cui l’architettura sta guardando a una realtà in profonda metamorfosi.
Una filosofia progettuale che ritorna nelle opere più recenti, dalle due case per Borneo-Sporenburg, all’edificio per ville sovrapposte Silodam ad Amsterdam, arrivando al villaggio Hageneiland a Ypenburg, alla Biblioteca Centrale nel Brabante e al recente complesso residenziale costruito a Madrid.
Il volume scritto da Michele Costanzo attraversa tutta l’opera progettata e scritta da MVRDV, dalle origini alle più recenti provocatorie realizzazioni, offrendo insieme uno sguardo critico inedito sulla scena olandese contemporanea.
Michele Costanzo, nato ad Ancona nel 1939 vive e insegna a Roma come docente di Progettazione presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia. Svolge attività di progettista e ha realizzato opere per una committenza pubblica e privata; ha partecipato a numerosi concorsi nazionali.
Ha organizzato mostre d’architettura al Palazzo delle Esposizioni di Roma; a Palazzo Braschi Museo di Roma, a Castel Sant’Angelo, al Salon International de l’Architecture, Grand Halle, La Villette, Parigi; alla Concord Lighting Gallery di Londra.
Ha collaborato con la rivista “L’architettura. Cronache e storia”, e collabora con altre riviste nazionali, quali: “Rassegna di Architettura e Urbanistica”, “Metamorfosi”, “Parametro”, “L’Arca”, “Controspazio”, e la rivista digitale “Arch’it”.
Ha tradotto e curato i volumi: Hans Ibelings, Supermodernismo, Castelvecchi, Roma 2001, e Nicholas Serota, Esperienza o interpretazione, Kappa, Roma 2002. Dirige la collana d’architettura Percorsi per Kappa.
Tra i libri recentemente pubblicati: Bernard Tschumi.L’architettura della disgiunzione, Testo e Immagine, Torino 2002; Stanze separate. Percorsi critici attraverso il modernismo italiano, Kappa, Roma 2003; Dutch Touch. Sulla seconda modernità in Olanda (a cura di, con Hans Ibelings), Kappa, Roma 2004; Adalberto Libera e il Gruppo 7. Dalle lettere del suo archivio, Mancosu, Roma 2005; Claus en Kaan. L’architettura dell’attenzione, EdilStampa, Roma 2005; Sant’Elia e Boccioni. Le origini dell’architettura futurista (con Maria De Propris), Mancosu, Roma 2006.
Il volume è disponibile presso il bookstore di via Torino 61 a Milano e dal 30 agosto 2006 in tutte le librerie italiane.
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