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Gianfranco Zappettini’s artistic development has been reminiscent of a Bildungsroman; indeed, it has resembled even more closely an initiatory journey based on experience, encompassing such aspects as vocation, research, success, deep-seated doubt, crisis, rejection, abandonment, oblivion, travel, inner excavation and, last of all, return – these aspects have marked some of the decisive moments not only of the life of the artist, but also of his art. Marco Meneguzzo.
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Dagli esordi genovesi nel 1962 con maturi lavori astratti e strutturalisti, al successo degli anni Settanta, culminato nella partecipazione a Documenta 6 nel 1977, al ripensamento della pittura negli anni Ottanta, alla nuova felice stagione che dura tuttora, Gianfranco Zappettini (Genova, 1939) è stato un protagonista internazionale nell’ambito della cosiddetta “Pittura analitica”. Il rigore con cui ha affrontato le questioni inerenti al supporto e alla superficie, escludendo ogni narratività pittorica, lo pongono come paradigma importante del versante più concettuale della tendenza, che oggi conosce nuove fortune. La notevole produzione dell’artista trova in questo catalogo ragionato – che raccoglie oltre duemilacinquecento opere, sino al 2021 – uno strumento di verifica utilissimo al collezionista e al conoscitore, nonché di conoscenza per lo storico e lo studioso.
Curato da Marco Meneguzzo, oltre al catalogo vero e proprio delle opere, comprende infatti un lungo saggio storico-critico che ne contestualizza l’opera in campo internazionale, un’antologia critica e un apparato scientifico completo.
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