Dora Maar

In cerca di Dora Maar

In cerca di Dora Maar

Una rubrica telefonica degli anni Cinquanta.
Una misteriosa proprietaria da rintracciare.
E poi, la grande scoperta: è Dora Maar.

A: Aragon. B: Breton, Brassaï, Braque, Balthus. C: Cocteau, Chagall. E: Éluard…

Un giorno, per caso, l’autrice si imbatte in una piccola agenda degli anni cinquanta, il cui proprietario aveva sicuramente conosciuto e frequentato alcuni dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Indagando con la curiosità e il rigore della giornalista, ben presto si rende conto di avere tra le mani la rubrica telefonica di Dora Maar, artista e fotografa che fu anche amante di Picasso.

Sfogliare questo elenco diviene così un intrigante pretesto per ricostruire la vita e la fortissima personalità di Dora Maar, il suo amore eccessivo, passionale e tormentato con Picasso, i loro rapporti con i grandi protagonisti della cultura contemporanea.

Dora Maar, artista poliedrica

 
Fotografa di talento e pittrice in cerca di una sua visione: è così che potremmo descrivere l’arte di Dora Maar. Nel 1937, quando Picasso inizia a dipingere Guernica, Dora fotografa ogni giorno il progredire del suo lavoro. Le dimensioni della tela pongono non poche sfide (tra tutte, quella di non poterla tenere verticale perché troppo alta). Poterne vedere ogni fase di lavorazione aiuta non poco l’artista, anche se molto probabilmente non lo ammetterà mai. 
Anzi, una volta completato il quadro (al quale contribuisce anche Dora, apponendo qualche pennellata sul corpo del cavallo), Picasso la informerà con scarsa delicatezza che il suo aiuto non è più richiesto.

La pittura sarà un tentativo di Dora Maar di trovare una sua voce e un suo sguardo, ma non riuscirà mai ad affrancarsi del tutto dall’influenza di Picasso. Non solo nella vita, ma anche nelle sue tele. La “donna che piange” di Picasso si troverà, infatti, a dipingere anch’essa donne piene di tristezza.

Dora Maar
Dora Maar
Queste pagine sono come un buco della serratura dal quale osservo un mondo scomparso, unico e inimitabile.

Brigitte Benkemoun ci restituisce però l’immagine di un’artista da scoprire (o riscoprire), le cui opere raccontano emozioni, fragilità, paure. E se è vero che, forse, non si affrancò mai del tutto dall’amore viscerale per Picasso, dalla cui fine non si riprese del tutto, è altrettanto vero che i suoi scatti e le sue tele raccontano un momento storico irripetibile. Quello in cui grandi artisti affollavano le strade di Parigi, e in cui era possibile sedersi con loro nei caffè della place Blanche, o al celeberrimo café des Deux Magots a Saint-Germain-des-Prés. Che non sarà frequentato solo Picasso, ma anche da André Gide, Jacques Prévert, Ernest Hemingway, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Albert Camus. Proprio qui avverrà il primo incontro tra Dora Maar e Picasso, e chissà, forse da oggi penserete anche a lei quando vi troverete davanti a quelle tende verdi e a quei tavolini in legno chiaro illuminati dal sole.

Dora Maar playing the guitar on a terrace with the Eiffel Tower in the background), c. 1926. © 2020 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris. Digital image © CNAC/MNAM/Georges Meguerditchian/Dist. RMN-Grand Palais / Art Resource, NY

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