La monografia è dedicata a Pieter Bruegel il Vecchio, il principale artista fiammingo del XVI secolo. Considerato l'inventore della pittura del paesaggio, Bruegel ritrasse con grande originalità il mondo contadino nella sua quotidianità e semplicità, ma anche nella sua ingenuità, ignoranza, superstizione e pazzia; un mondo popolato da gente umile e volonterosa, ma anche da tragicomici scherzi della natura, creature mostruose la cui deformazione è tanto fisica quanto morale. Nel volume sono presi in considerazione i capolavori di Bruegel appartenenti alle collezioni del Kunsthistorisches Museum; i contributi critici di Wilfried Seipel, Klaus Demus e Alexander Wied e le splendide immagini consentono al lettore di calarsi nella sua pittura e di apprezzare a fondo i minuziosi paesaggi, l'estrema pulizia del disegno e la gustosa vena narrativa di questo artista che ritrasse con arguzia e ironia il mondo contadino.
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