In questi ultimi vent’anni Rota Candiani ha iniziato un gioco creativo visivo dove la pittura era pulsione per descrivere il suo mondo montano e feroce.
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Il gesto ne era naturale conseguenza, così come la passione per la materia e il colore. Il gesto serviva a tramutare la sensazione del vissuto, del visto e del percepito in una icona incisiva e plastica. La forza della natura si faceva forza gestuale. Come se fosse stato lui una sorta di guerriero giapponese d’altri tempi intento a riassumere con un segno solo la determinazione di una battaglia ideale. Dal gesto nacque allora il segno, il suo segno, personale e intransigente. Ora l’esperimento va oltre: il gesto vive in sé, senza il bisogno della citazione che lo aveva generato. Philippe Daverio Franco Rota Candiani è nato nel 1939 a Milano. Vive e lavora tra Milano e Pantelleria. Laureato in Scienze economiche presso l’Università Bocconi di Milano, inizia a dipingere sin dall’adolescenza con il padre Gian Giacomo, anch’egli pittore, e durante il liceo coltiva studi ed esperienze di scultura e pittura. La sua pittura, fatta di un vivido gusto per i colori materici, rivela la matrice dell’espressionismo europeo e la profonda influenza dell’espressionismo astratto americano.
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