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La più aggiornata monografia dedicata al maestro dell’Espressionismo Astratto americano tra i protagonisti assoluti dell’arte del secolo scorso.
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Pubblicata in occasione della retrospettiva organizzata per il ventennale del Castello di Rivoli e curata da Carolyn Christov-Bakargiev, la più aggiornata monografia dedicata al grande maestro dell’Espressionismo Astratto americano e tra i protagonisti assoluti dell’arte del secolo scorso.
Il volume, che propone un’ampia ed esaustiva panoramica sul percorso artistico di Franz Kline (1910-1962), presenta oltre cento opere di rilievo, dipinti, disegni, schizzi e materiale documentario provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private nel mondo con l’intento di mostrare tutte le fasi più significative dell’opera di Kline: dai primi dipinti a olio della fine degli anni Trenta e degli anni Quaranta, in cui è possibile rintracciare la sua ispirazione realista, alla determinante svolta verso l’Espressionismo Astratto, documentata da una selezione dei grandi lavori in bianco e nero e delle ultime tele in cui l’artista torna a usare il colore.
“Americano, ma imbevuto di cultura visiva europea – scrive Ida Gianelli – Kline ci mostra l’evoluzione del linguaggio pittorico da una figurazione che risente addirittura di Rembrandt e degli altri classici della pittura che conosce direttamente attraverso i musei europei, a una astrazione ridotta al rapporto primario fra il bianco degli sfondi, per quanto costruiti per visibili sovrapposizioni, e il nero dei segni che si dispiegano in superficie, spesso in posizione decentrata, perentori nella loro forza costruttiva per quanto non assiomatici, all’interno di un linguaggio integralmente generato dalla pulsionalità.
Questa drammatica immediatezza diviene, come è noto, di qua e di là dell’oceano, la cifra stilistica dell’epoca, e non perde mai di intensità in Kline, neanche quando il colore torna protagonista della composizione e il segno si sfrangia, con effetti quasi di chiaroscuro e di illusionismo spaziale.
Scomparso precocemente nel 1962 a cinquantadue anni, Kline resta un riferimento essenziale per tutti coloro che a partire da quegli anni hanno ripensato al linguaggio pittorico e l’hanno volto a esprimere valori emozionali, a divenire testimonianza di una tempesta esistenziale.”
Introdotto da una premessa di Ida Gianelli, il volume comprende saggi di Dore Ashton (Kline com’era e com’è), David Anfam (Franz Kline: il Giano dell’Espressionismo Astratto), Carolyn Christov-Bakargiev (Considerazioni sulla pittura di Franz Kline: la (dis)organizzazione e la (de)centratura dell’emozione) e Allan Stone (Una nota su Franz Kline) seguiti da una serie di conversazioni di/su Franz Kline L’arte astratta nel mondo di oggi; Franz Kline l’indefesso: un artista senza metafisica (con Ivan C. Karp); Rivoluzione in pittura. Franz Kline (con Selden Rodman); L’artista è oggi pro o contro il passato? (con Thomas B. Hess); Franz Kline parla (con Frank O’Hara); Franz Kline (con Katherine Kuh); Franz Kline 1910-1962: un’intervista (con David Sylvester). Seguono le opere in mostra, l’elenco delle opere esposte, la cronologia, l’antologia e la bibliografia selezionata.
Carolyn Christov-Bakargiev, esperta di arte contemporanea, è capo curatore del Castello di Rivoli.
Rivoli, Castello
20 ottobre 2004 – 31 gennaio 2005
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