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Il volume, che accompagna l’esposizione dedicata a Mimmo Paladino, inaugura il ciclo di monografie "I maestri di Terrae Motus".
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Il volume, che accompagna l’esposizione dedicata a Mimmo Paladino, inaugura il ciclo di monografie I maestri di Terrae Motus, un progetto che costituisce l’occasione per una verifica sull’attualità e lo spessore internazionale delle scelte compiute oltre vent’anni fa da Lucio Amelio, il gallerista napoletano che, all’indomani del terremoto che nel 1980 devastò la Campania, decise di creare la collezione Terrae Motus nell’intento di opporre la forza creatrice dell’arte alla violenza distruttiva della natura.
Mimmo Paladino è uno dei rappresentati più noti della Transavanguardia, il movimento, teorizzato nel 1980 da Achille Bonito Oliva, che si impone da subito come una delle tendenze più significative del Postmoderno, opponendo allo sperimentalismo artistico più radicale dei decenni precedenti un ritorno a pratiche espressive più tradizionali, e in particolare alla pittura, dopo che quest’ultima sembrava quasi scomparsa per la presenza delle tanti correnti concettuali che si erano manifestate negli anni ’70.
Pittore mediterraneo, artista laborioso, Paladino rinnova giorno per giorno il suo impegno a reimmaginare ciò che siamo e il luoghi da dove veniamo, inventando visioni sempre più libere e moderne, con il suo vasto repertorio in continua espansione di forme, motivi e ornamenti. Con Paladino rinasce una poetica della figurazione come linguaggio del colore, da esso generata per accostamento e giustapposizione; la sua opera si espande in tutte le direzioni possibili, manifestando un’attitudine propositiva del tutto singolare nel panorama contemporaneo. Dal disegno al quadro, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla scenografia, l’arte di Paladino sembra poter ricostruire ordine e senso, ricreando un universo senza tempo in cui tornano a circolare storie e leggende.
Caserta, Reggia
22 luglio – 22 novembre 2004
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