descrizione
Pietro Consagra è uno scultore universalmente noto per l’originalità delle sue proposte e delle sue realizzazioni: in queste pagine, pubblicate per la prima volta nel 1980 da Feltrinelli e oggi nuovamente proposte al pubblico da Skira, racconta se stesso, quel che ha fatto, visto, vissuto, non tanto e non soltanto in quanto artista ma in quanto uomo. In un’esposizione assai sobria ma mai reticente, Consagra ci dice la sua vita: Mazara del Vallo, suo luogo natio, l’infanzia e la giovinezza nella povertà e al tempo della guerra; la scoperta delle potenzialità d’arte che erano in lui, i primi disegni, le prime sculture, lo sbarco degli Alleati in Sicilia; il trasferimento a Roma nel ’44, la militanza nel Partito comunista nell’immediato dopoguerra, i sodalizi e le inimicizie, le propensioni e le idiosincrasie, le polemiche a proposito della questione del “realismo” e dell’“astrattismo”; il distacco dal Pci e anzi dalla politica militante; il matrimonio con un’americana, i figli, il successivo venir meno della compagine famigliare; l’incontro con un’altra compagna e l’affermazione sua personale, intanto, nel contesto dell’arte internazionale, sino al 1980. Destano grande interesse, oltretutto, le pagine dedicate alla “politica culturale” nell’area della sinistra del primo dopoguerra.
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La ricostruzione di Consagra è la prima che ne dia conto dall’interno non senza qualche sobrio ricorso a un’aneddotica che ci restituisce al vivo personaggi e situazioni di quell’epoca. Una scelta di fotografie e di disegni documenta momenti fondamentali della vita e della produzione di Consagra, e una compendiosa scheda finale addita le fasi e le ragioni della sua traiettoria d’artista.
Luca Massimo Barbero, direttore Istituto Storia dell’Arte Fondazione Giorgio Cini Venezia, è curatore e autore della postfazione.
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