descrizione
“Sono sempre stato un batterista, un solista del rumore, ma la musica è un’altra cosa. Il batterista nasce Maestrale e finisce Föhn, un vento inutile e fastidioso. Bambino, adolescente, è una presenza che ingombra, da protagonista. Detta i ritmi di una vita che è ancora senza suoni, è rumore.
È intorno a lui che si forma il gruppo. Tatatàn tatatàn, tan tantàn… tatatatatatatatatà! (…)
Poi a suonare ti mettono in fondo perché hanno bisogno di te, perché hanno paura di te. Aspetta, un giorno dal fondo della sala arriverà quella pelle bianca piena di lentiggini a dirti che siccome non ti trovava al telefono è venuta a prenderti per andare via. Col suo culo strepitoso e i suoi occhi che non si possono raccontare. Applausi, sipario e trionfo dei ringostarr.”
Quando ci si imbatte in un quadro di Edward Hopper non si sa mai quello che c’è oltre la cornice, dove guardino i suoi protagonisti. Si pensa che qualcosa sia appena accaduto, o stia per accadere. I suoi dipinti sono emozionanti fermo-immagine, per questo Hopper piace tanto a chi fa cinema.
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Michele Mozzati per la seconda volta, dopo il successo di Luce con muri, racconta altre dodici storie, ispirate dalle luci, dagli oggetti, dalle persone dipinte da colui che è considerato uno tra i più grandi pittori americani. Il realista forse più surreale che l’arte contemporanea ci abbia saputo donare. Attraversando tutto il Novecento e approdando agli anni
Duemila, anche questa seconda raccolta si muove tra realtà e fantasia, proponendo storie a volte così impossibili, da sfiorare la nostra quotidianità più viva.
Michele Mozzati è scrittore, autore teatrale e televisivo e condirettore dell’agenda Smemoranda. Conosciuto soprattutto per il suo quarantennale lavoro con Gino Vignali (insieme Gino e Michele), alterna il sodalizio professionale di coppia con sorprendenti incursioni nel mondo della narrativa. Ha pubblicato per Skira Luce con muri nel 2016.
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