descrizione
Edited by Antonio Somaini
con Eline Grignard e Marie Rebecchi
“La difficoltà del tempo nella narrazione consiste nel trasformare il tempo materiale, monotono e bruto, in un tempo immaginario tale che abbia, però, la stessa consistenza dell›altro.” (Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1952, p. 120)
Continua a leggere
Il libro e la mostra intitolati Time Machine: Vedere e sperimentare il tempo prendono spunto da due eventi che risalgono allo stesso anno, il 1895: la prima pubblicazione del libro The Time Machine: An Invention, di H.G. Wells –primo testo letterario in cui il movimento nel tempo è reso possibile da uno strumento tecnico – e la prima presentazione pubblica, la sera del 28 dicembre, del Cinématographe dei Fratelli Lumière: una cinepresa che poteva essere usata anche come proiettore e che, insieme al Kinetoscope e al Kinetograph inventati da Edison, introduceva nuove possibilità di registrare, riprodurre e manipolare il flusso visivo di eventi che si svolgono nel tempo.
A partire da questa coincidenza cronologica, Time Machine: Vedere e sperimentare il tempo affronta il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento, quali video e video-istallazioni, hanno trasformato lungo la loro storia la nostra percezione del tempo, tramite le diverse tecniche come ralenti e accelerazione, loop e inversioni, time-lapse e fermo immagine, sovrimpressioni e passo uno o stop-motion animation, fino alle infinite varianti dell’operazione di montaggio: quell’atto cruciale di separazione e congiunzione di immagini e suoni, che è stato spesso considerato come uno dei tratti distintivi del cinema.
Parma, Palazzo del Governatore
12 gennaio – 3 maggio 2020
Mostra meno