A 150 anni dalla nascita del movimento impressionista, Palazzo Reale a Milano ospita 50 capolavori dei maestri Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, provenienti dai prestigiosi Musée de l’Orangerie e Musée d’Orsay.
Un’amicizia imprevedibile, quella tra Cézanne e Renoir. Diversi per carattere, indole, stile e orizzonti esistenziali, ma legati da una profonda ammirazione reciproca.
Renoir e la gioia dell’arte
Figlio di un sarto e di un’operaia, Pierre-Auguste Renoir non perderà mai l’anima affettuosamente popolare dai gusti semplici e sinceri, che emerge nelle sue opere come un canto d’amore dedicato alla vita, alla bellezza e alla gioia. Renoir stesso, tra i suoi desideri, esprimeva quello di fare della pittura «una cosa piacevole, gioiosa e graziosa».
Cézanne e le sue geometrie
Libero da necessità economiche in quanto figlio di un banchiere, Paul Cézanne sceglie invece la pittura con risoluta determinazione, contro il parere della famiglia, contando soprattutto sulla volontà e sull’ostinazione, e non certo su un talento spontaneo.
Gli autoritratti fanno comprendere il suo carattere tenace e determinato, che si rispecchia in ogni sua opera, con tratti decisi e figure che con il passare del tempo diventano sempre più squadrate e spigolose.
Nonostante le differenze stilistiche, i due hanno infatti condiviso il medesimo destino, trasformandosi, mentre erano ancora in vita, nei numi tutelari di tutti quegli artisti che nel corso del Novecento hanno continuato a sviluppare e rielaborare il frutto della loro sperimentazione.